Sanità: Tavola Rotonda sul PNRR tra AIOP Lazio e le Istituzioni a Villa Miani
Presenti, tra gli altri, il Presidente Zingaretti e l’Assessore alla Sanità D’Amato
A.I.O.P. Lazio ha presentatolo scorso 6 maggio, presso Villa Miani, in occasione della Tavola Rotonda intitolata “Nuove frontiere in Sanità. Finita la pandemia, l’inizio della gestione del PNRR”, moderata dalla giornalista RAI Roberta Serdoz, uno studio sul piano degli interventi PNRR relativo alle reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, condotto sul modello dell'Emilia Romagna e di altri enti territoriali, in cui sono stati già attuati gli Ospedali di Comunità e le Case di Comunità: emergono alcune criticità che non sono state chiarite all'interno dei piani di attuazione del PNRR. Hanno partecipato al dibattito le Istituzioni e i rappresentanti dell’ospedalità pubblica e privata.
“Il PNRR, dall’analisi dei dati della ricerca presentata – ha affermato la Presidente di A.I.O.P. Lazio Veronica Faroni - mostra delle criticità legate alle previsioni di spesa e mantenimentodelle nuove strutture,alla carenza di personale medico, paramedico e infermieristico e alla questione legata ai destinatari degli Ospedali di Comunità. Noi siamo stati elogiati per il lavoro doveroso svolto durante la pandemia al servizio del pubblico, ma altrettanto velocemente siamo stati abbandonati quando si è trattato di parlare di PNRR”.
“Invece di spendere ingenti fondi per convertire luoghi non sanitari in sanitari, si poteva aumentare la capacità di dare assistenza delle strutture già esistenti, come le RSA, tramite l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e la telemedicina – ha proseguito la Presidente Faroni.
“Per rispondere alla grande affluenza ai Pronto Soccorso, basterebbe snellire i percorsi dai Pronto Soccorso alle RSA, senza andare a costruire megastrutture; basterebbe non morire di burocrazia” ha concluso la Dott.ssa Faroni.
“Durante la pandemia il “modello” Lazio ha dimostrato che il connubio tra il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e ospedalità privata sia fondamentale per garantire un pieno, equo e uniforme diritto alle cure sull’intero territorio nazionale – ha dichiarato il Direttore di A.I.O.P. Lazio Mauro Casanatta–Nel Lazio sono state vaccinate 1 milione e 300 mila persone e nelle nostre strutture, nei primi mesi del 2020, sono stati creati 1350 posti letto, per essere di supporto agli ospedali e alla Regione Lazio. Ad oggi, in otto strutture accreditate del Lazio, sono ancora aperti reparti Covid."
“Rianimiamo la Sanità – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna e Coordinatore della Commissione Salute Conferenza delle Regioni l’On. Raffaele Donini- Il PNRR non può prescindere da una riforma della medicina di base. Le Regioni chiedono un Fondo Sanitario Nazionale adeguato; il PNRR non può essere un piano edilizio. Si alla collaborazione pubblico privato” ha concluso l’On. Raffaele Donini.
“In pandemia abbiamo vissuto due degli anni più drammatici dal dopoguerra, ma ce l’abbiamo fatta - ha affermato il Presidente della Giunta Regionale del Lazio Nicola Zingaretti. Grazie a tutti gli operatori, ma anche ad una rete straordinaria di imprese che si sono messe prontamente alservizio di questa grande battaglia. Questa occasione che porta a riunirci oggi è il simbolo che abbiamo vinto. Il Lazio è tornato ad essere il protagonista italiano del modello sanitario del futuro. Riguardo la politica di investimenti del PNRR, nella gestione di tempi e modi di concretizzazione, non c’è dubbio che le strutture accreditate avranno lapossibilità di direlaloro e di essere parte di una sfida orientata al consolidamento di un modello di sanità”.
“Se il Lazio è stato un modello nell’assistenza sanitaria durante la pandemia è perché abbiamo lavorato insieme, e questa integrazione deve essere mantenuta nel futuro – ha dichiarato l’Assessore alla Salute e integrazione Socio-Sanitaria Regione Lazio Alessio D’Amato - Gli standard del PNRR sono stati prefissati. Bisogna adeguare il Fondo Sanitario, investire nella formazione, per carenze di infermieri e di alcune specializzazioni mediche; infuturo dobbiamo arrivare a coinvolgere almeno 100.000 over 65 in più nell’Assistenza domiciliare integrata e passare all’accreditamento, uscendo dalla logica delle gare”.
“Il PNRR è un dispositivo che risponde a regole europee. Sono stati fatti sforzi per aumentare fondi verso l’assistenza domiciliare, oltre 1 miliardo di euro” ha aggiunto la Dirigente dell’Organizzazione Servizi Sanitari Territoriali di AGE.NA.S., la Dott.ssa Alice Borghini.
“La pandemia ha evidenziato la necessità di salute e la richiesta di maggior tutela dei cittadini. Istanze che vanno ascoltate, migliorando l'assistenza a prescindere dal luogo in cui si trovano. Il PNRR è l'occasione per rispondere alla crescente necessità di tutela della salute. Per farlo sarà molto importante la telemedicina e la condivisione dei dati”, ha spiegato Mr Harold Wolf, Advisor per OMS sui temi della Sanità Digitale.
SINTESI DELLA RICERCA
Il PNRR mette in campo un investimento di 15.63 miliardi di euro, così divisi in due componenti. La prima si esplica nella creazione e l’attivazione di 1.288 “Case della Comunità” entro la metà del 2026, per curare i malati cronici, per un costo complessivo di 2 miliardi di euro; inoltre, prevede la creazione di 381 “Ospedali di Comunità” (OdC), destinati al ricovero breve e ad interventi sanitari a bassa-media intensità clinica, con l'obiettivo di incrementare e migliorare l'assistenza sanitaria di prossimità, ovvero decongestionare gli ospedali distribuendo i pazienti in strutture che possano monitorare la degenza e la dimissione. L’investimento è di 1 miliardo di euro. Il progetto mira, inoltre, al rafforzamento dell’assistenza domiciliare, grazie alla telemedicina, con l’obiettivo di prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni. Investimenti per un totale di 7 miliardi di stanziamenti.L’altro aspetto è legato all’aggiornamento tecnologico e digitale, per un costo di 7,36 miliardi di euro.
Entro la prima metà del 2026 la realizzazione dei nuovi OdC previsti in tutte le regioni italiane, avrà un costo di 1 miliardo di euro complessivi nazionali per un’aggiunta di 7.620 posti letto totali nazionali.
Nascono una serie di interrogativi in relazione alla creazione di queste nuove strutture e sulla capacità dei fondi di SSN e SSR di coprire le spese di mantenimento di queste strutture.
Nel PNRR, infatti, non sono previsti finanziamenti per il personale sanitario che dovrà lavorare in queste strutture: ne conseguono ulteriori pesi sul bilancio pubblico a partire dal 2027. Il progetto PNRR, impostato su base demografica, sembra inoltre non tenere conto delle realtà regionali; ne consegue un disegno a macchia di leopardo, che non rispondeai reali bisogni dei cittadini nei diversi contesti territoriali, su cui i futuri servizi sanitari andranno ad essere erogati, né tiene conto dell’impegno di risorse economiche e umane che tale realizzazione richiederà.